Parlerò dei tuoi occhi
e non avrò tempo per rimpianti,
che destino beffardo
quello che fa falsare per vivere.
Io e le mie lacrime tarde
ed i miei respiri malsani
siamo la venere nera
che ammalia la sorte
e tu sai che in amore
si gioca solo d’azzardo,
per chi è già solo
non fa paura il restarlo.
Tu rara creatura
perché ti nascondi?
In una foresta di pensieri spinati
sei la rosa rossa del deserto
ed io tra lacrime asciutte
per te ho desiderato sanguinare,
forse sai, per potermi assetare.
Fai in fretta a scoprirti,
che il demonio è dormiente,
la luce buia tesse trame d’essenza
ma il tuo sguardo scintilla
ed un moto caotico mi attraversa.
Non mi importerà poi
se nuda a terra, infine
bacerò veleno per dimenticare,
perché sono quelle emozioni incazzate,
tornaconto del ricordo,
che un po’ del tuo vivere,
almeno, mi lasciano assaporare.